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Buongiorno, lei è il barista di via Porta Chiusa?

Salve, sì sono io. Sono chiuso in casa, gestore di un bar chiuso, che si chiama “Sempre aperto” e che sta in via Porta Chiusa. E ho una vecchia zia che è suora di clausura.
Fra l’altro, la mia casa è alla fine di una strada chiusa.
Di qui il nome: via Murata.
Inoltre il cancello si è rotto e rimane sempre chiuso.

Accidenti!

Ma sa qual è la vera beffa?

Mi dica.

Di cognome faccio Chiusi.

E di nome?

Libero…

Sembra uno scherzo. E la salute?

Per ora resisto. Non esco praticamente mai. Come esercizio fisico apro e chiudo 50 volte al giorno porte e finestre. Così nelle stanze non c’è aria chiusa. E poi faccio i miei 720 caffè quotidiani. Ho portato la macchina del bar a casa.

Mi scusi, non capisco. Perché fa tutti questi caffè?

Un po’ per tenermi in allenamento e un po’ per ragioni economiche: io ho una clientela piuttosto fissa e ogni caffè che faccio in questo periodo lo addebito a ognuno dei miei clienti. Alla riapertura mi pagheranno. Lei compreso.

Mi consenta: dovrei pagare dei caffè che non ho bevuto?

Certo. Non è colpa mia se il bar è chiuso. Se fosse stato aperto lei il caffè lo avrebbe bevuto e quindi, in questo caso, l’intenzione costituisce un fatto.
Se ci pensa, è anche una forma di solidarietà sociale.

Salvo che ha deciso tutto da solo.

Cosa dovevo fare? Telefonare a tutti i clienti? Comunque alla riapertura darò una grande festa invitandovi tutti.

Bene. Sarà piena di sorprese, immagino.

Qualcuna ci sarà. Ma soprattutto mi dovrete pagare le consumazioni arretrate. Lei, per dire, assieme al caffè mangiava sempre una brioche e quindi…

Ma cosa dice? Il suo è un furto!

Non si arrabbi che poi le sale la pressione: io non rubo. Semplicemente non mi faccio condizionare dal virus perpetuando, anche in questo periodo, la realtà interrotta di tutti giorni. Faccio “come se”.
E nel “come se” lei mi deve pagare le sue consumazioni.

Ma io non ho consumato niente!

Però lo avrebbe fatto se fossi stato aperto. Metta i soldi da parte piuttosto che arrabbiarsi. Sto giusto preparando il suo caffè.
Sente che aroma?

Ma mi sta prendendo per il….

Vabbè, vabbè. Vorrà dire che questo lo offre la casa.
Anzi, lo offro da casa. Poi però non si lamenti.
E chiami pure quando vuole.
Pronto!? Pronto!?
Perché ha chiuso?