- la start up Rumi Spice è nata da un’idea di alcuni veterani dell’esercito Usa in Afghanistan
- fiori di croco: la raccolta dei tre stimmi rossi può essere effettuata solo a mano
L’idea di alcuni veterani dell’esercito americano: produrre zafferano di alta qualità destinato al mercato globale delle spezie. Ristoranti in particolare.
Zafferano dell’Afghanistan da coltivare al posto dell’oppio. Questa è l’idea alla base della start up Rumi Spice.
Rumi Spice, una start up dall’Afghanistan a Chicago – Così è nata la start up Rumi Spice, base a Chicago, costituita al 50% da donne. Acquista e distribuisce zafferano afghano. Ha iniziato collaborando con 11 produttori locali, oggi sono 34. E nell’impianto di trasformazione locale lavorano 75 donne.
L’oro rosso ad alta intensità di lavoro – Lo zafferano è la spezia più costosa al mondo (migliaia di euro al kg). Ci vogliono 150 mila fiori di croco (la pianta da cui deriva) per ottenere 1 kg di zafferano. Non ci sono macchine che possano fare questo lavoro. Solo con le mani è possibile raccogliere, di mattino, gli stimmi del fiore (i tre filamenti rossi) da giugno a ottobre.
Tradizione e business sostenibile – In Afghanistan, dove si concentra l’80% della produzione mondiale illegale di oppio, lo zafferano è coltivato da millenni. Ma la tradizione non è tutto. Il progetto si occupa anche della formazione “economica” dei produttori, insegna loro ad affittare i terreni e a negoziare. Il progetto è focalizzato sulla sostenibilità del business.
Certificare, non adulterare – Oltre ad essere la spezia più costosa, lo zafferano è anche quella a più alto rischio di adulterazione. Prossimo obiettivo di Rumi Spice è la certificazione ISO, quella cui fanno riferimento gli scambi internazionali.
Narrate gente. Narrate – “Mettete fiori nei vostri cannoni” predicavano i figli dei fiori nei lontani anni sessanta. L’Afghanistan metterà zafferano nei kalashnikov? “Quando la gente pensa all’Afghanistan pensa alla guerra, all’oppio, al terrorismo – dicono i fondatori di Rumi Spice -. Noi stiamo cercando di cambiare quella narrazione. Vogliamo che l’Afghanistan diventi sinonimo del miglior zafferano del mondo”.