Marradi sorge a cavallo fra l’Emilia-Romagna e la Toscana, sulla strada che da Faenza conduce a Firenze.
Un’area ad alta vocazione castanicola dove esperti internazionali si confronteranno sul futuro della castanicoltura europea.
Anche grazie alle loro caratteristiche nutrizionali, le castagne stanno suscitando interesse in molte imprese della produzione, del commercio del fresco nonché nell’industria di trasformazione.
Merce di scambio fra montagna e pianura
Per molti secoli le castagne hanno rappresentato la base dell’alimentazione per la gente povera della collina e della montagna meritandosi l’appellativo di “pane dei poveri”.
Nonostante l’appellativo, le castagne venivano usate come merce di scambio fra gli abitanti della montagna e quelli della pianura.
In occasione della transumanza, cioè il trasferimento delle pecore dalla montagna alla pianura, molti montanari scendevano a valle con un’abbondante scorta, di farina e di frutti secchi, facili da conservare, che venivano barattati con farina bianca di grano tenero, frutta in generale, ecc., oppure con mele o patate mele o patate.
Secondo i dati Inran la castagna europea del genere sativa
- è contraddistinta da un’elevata qualità,
- a differenza di tutti gli altri frutti contiene grandi quantità di amidi che potremo definire carboidrati complessi in grado di fornire un buon contenuto energetico (circa 250 kcal per 100 grammi di caldarroste, circa 200 kcal se crude)
- ha elementi di similitudine con il pane tanto da meritarsi l’appellativo di “albero del pane” (Senofonte, V secolo a.C.).
L’aspetto più qualificante delle castagne è l’assenza del glutine (gluten free)
- La mancanza di questa sostanza lipoproteica consente il consumo anche a chi è affetto da celiachia.
- Aumenta il numero di celiaci che consumano castagne così come chi le sceglie per eliminare l’assunzione del glutine.
- Una riscoperta che ha stimolato la creatività verso prodotti soprattutto trasformati: pasta, dolci, creme, marmellate, bevande ecc. oltre ai classici “marron glacé”.
Meglio consumare le castagne cotte
Le castagne si consumano preferibilmente cotte
- come castagne bollite
- oppure come caldarroste
- il calore favorisce la trasformazione degli zuccheri, complessi, in zuccheri semplici più facilmente digeribili. E le castagne diventano più dolci e gustose.
- Le castagne crude, invece, sono meno gradevoli al palato ed hanno un sapore astringente. Sono inoltre meno digeribili.
Oggi, nonostante l’elevata presenza di foreste con il castagno come essenza principale, le aree dove si producono i frutti (castagne o marroni) sono in costante diminuzione
- Se a questo aggiungiamo i danni causati da patogeni fra i quali la cydia o vespa cinese, le produzioni in questi ultimi anni hanno toccato i minimi storici.
- Una situazione che ci obbliga ad importare quantità importanti, con un esborso finanziario per il nostro paese che si attesta intorno agli 80-90 milioni di euro.
Per ridurre questo gap occorre lavorare sodo per creare una castanicoltura d’avanguardia
- Dobbiamo arrivare almeno al pari di quei paesi che hanno sviluppato una castanicoltura d’avanguardia basata sulla costituzione di nuovi frutteti di castagno come già avvenuto in Spagna, in Portogallo, in Cile ecc. ecc.. .
- Al simposio di Marradi parteciperanno molti operatori europei ed extraeuropei per approfondire le prospettive di una specie ritenuta in passato, dai più, in via di estinzione.
- Le innovazioni tecniche, le strategie di difesa e le nuove opportunità di mercato saranno al centro del convegno che si terrà a Marradi il 14 ed il 15 settembre p.v.
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