Arriverà un integratore a base di insetti della farina e del miele per prevenire le patologie cardiovascolari
I piccoli insetti della farina e del miele contengono composti benefici quali:
- gli acidi grassi polinsaturi, in particolare gli omega 3
- peptidi ad azione anti-ipertensiva.
Gli omega 3 come quelli presenti nel pesce, potranno essere estratti da questi piccoli insetti e traformati in un prodotto nutraceutico facilmente somministrabile per ridurre la pressione arteriosa.
Progetto Insect card – Ci stanno lavorando ricercatori italiani nell’ambito del progetto “Gli insetti e la prevenzione delle malattie cardiovascolari-Insect card”, finanziato dalla Regione Toscana, cui partecipano il Crea, il Dipartimento di Biotecnologie, Chimica e Farmacologia dell’Università di Siena e la ditta Lead Discovery Siena s.r.l. con le loro competenze specifiche in ambito chimico-alimentare.
Perché la ricerca? Si ritiene che un integratore a base di insetti per prevenire le patologie cardiovascolari conviene all’ambiente, al portafoglio e alla salute. Ecco i vantaggi degli allevamenti di insetti rispetto ai prodotti di origine vegetale (es. la soia) o animale (es. i pesci):
- non comportano inquinamento ambientale, gestione di rifiuti organici, scarti di produzione inquinanti, consumo di acqua, impiego di pesticidi e fertilizzanti
- occupano spazi molto contenuti.
- i composti benefici, cioè gli acidi grassi polinsaturi, in particolare gli omega 3, e peptidi ad azione anti-ipertensiva sono estratti dagli insetti superando la nostra resistenza culturale al consumo diretto di insetti.
- i bassi costi di produzione si traducono in un prezzo decisamente competitivo rispetto ad altri integratori con analoghe proprietà nutraceutiche.
I ricercatori del progetto Insect Card si sono focalizzati sulle potenzialità nutraceutiche di due specie di insetti edibili:
- la Camola della farina (Tenebrio molitor, Coleoptera Tenebrionidae)
- la Camola del miele (Galleria mellonella, Lepidoptera Pyralidae).
Entrambe sono state recentemente inserite dall’Efsa tra quelle potenzialmente allevabili nei paesi dell’Unione europea per il consumo sia umano che animale.
Le analisi finora condotte nell’ambito del progetto hanno evidenziato per entrambe le specie un contenuto soddisfacente in acidi grassi essenziali che il nostro organismo non è in grado di sintetizzare da solo.