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Stime della Fao al G7 salute e proposte operative

Troppo caldo secondo il direttore generale della Fao José Graziano da Silva  intervenuto per la  prima volta al G7 tra i ministri della Salute dei sette paesi più industrializzati. Ecco il suo quadretto del futuro:

L’aumento della popolazione mondiale porterà nel 2030 a:

  • cibo insufficiente per sfamarla
  • malnutrizione e malattie
  • oneri crescenti per la gestione della salute pubblica.

Troppo caldo cosa vuol dire

La causa, secondo la Fao,  è  il surriscaldamento globale che avrà questi effetti

  • declino del 6% della produzione di grano e del 10% di riso per ogni grado di aumento della temperatura globale.
  • diminuzione delle risorse idriche e della qualità dell’acqua
  • alterazioni delle condizioni di vita e lavoro. Si stima una diminuzione del 5% in produttività per il lavoro rurale  a partire dal 2000

E la  malnutrizione ricomincia a crescere

Non meno grave, secondo la Fao, è il problema della malnutrizione. Ormai cronica, ha ripreso a crescere dopo che nell’ultimo decennio era rimasta su valori stabili anche se elevati.

  • più di 2 miliardi di persone soffrono di una o più carenze micronutriche
  • quasi 1,9 miliardi di persone adulti sono in sovrappeso di cui 600 milioni obesi.

 

Proposte per garantire la sicurezza alimentare globale

Il problema da qui al 2030 è che il cibo sia sufficiente e sicuro. Fao suggerisce alcune politiche:

  • limitare l’uso di alimenti trasformati ed elaborati
  • utilizzare prodotti alimentari freschi e provenienti dai mercati locali
  • combattere la crescente minaccia di malattie animali trasmissibili agli esseri umani come l’influenza aviaria
  • aumentare la rilevazione, il monitoraggio, la regolamentazione e la gestione dell’uso di antimicrobici nella produzione di animali, nella pesca e nelle colture.

Oggi gli incidenti sulla sicurezza alimentare possono avere “effetti negativi globali non solo sulla salute pubblica, ma anche sul commercio e sull’economia”, ha dichiarato il direttore generale della Fao.