Origine quasi esclusivamente cinese e tibetana per le bacche di Goji vendute nei supermercati. La riscossa della prima filiera italiana parte dalla Maremma
Tibet, Nepal e Cina sono paesi dove, notoriamente, i limiti per i residui di prodotti chimici sono spesso sono più alti di quelli europei, senza contare i conservanti utilizzati.
Ma se i cinesi copiano tutto ciò che si fa altrove e lo ripropongono a costi ridotti, gli italiani stanno dimostrando di non essere da meno.
Creare una filiera 100% italiana di bacche di Goji è l’obiettivo del lavoro condotto dal Cnr con il suo Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree (Ivalsa) in collaborazione con l’Università di Siena, che stanno realizzando delle coltivazioni nella zona della Maremma grossetana.
La ricerca si aggiunge a quella in corso già da qualche anno e con buoni risultati in Calabria Puglia e Basilicata e condotta sempre con il sostegno di istituzioni universitarie come quelle di Napoli, Reggio Calabria, Urbino e Salerno.
Perfettamente adattata al suolo e al clima italiano il Lycium barbarum, comunemente ‘Goji’,
- è un arbusto appartenente alla famiglia delle Solanaceae come il pomodoro e la melanzana
- le bacche hanno un potenziale antiossidante tra i più elevati in natura, confermato dal test Orac (Oxygen radical absorbance capacity) elaborato dal ministero dell’Agricoltura degli Usa.
Il progetto di ricerca si basa su tre direttive:
- selezionare i migliori sistemi di coltivazione dal punto di vista agronomico ed economico
- individuare i migliori sistemi di essiccazione
- individuare i migliori metodi di conservazione dei frutti.
L’obiettivo finale è quello di realizzare un sistema di tracciabilità in grado di garantire al consumatore
- sia la provenienza
- sia la qualità del prodotto collocato in commercio.
Le Bacche di Goji sono ricche in polisaccaridi e zuccheri semplici ma il costituente indicato come responsabile delle proprietà antiossidanti è una molecola di colore rosso che appartiene alla famiglia dei carotenoidi, la zeaxantina dipalmitato.