Un effetto poco conosciuto degli oli essenziali in natura è l’azione sul microclima.
Questi principi attivi contenuti in alcune piante del deserto sono in grado di modificare l’ambiente circostante creando un micro-clima più umido e con una temperatura di parecchi gradi inferiore.
Le molecole terpeniche, soprattutto i tetraterpeni, abbassano le frequenze della luce solare visibile al livello di infrarossi e le riemettono sotto forma di calore, prevenendo il danneggiamento che può risultare da alcune trasformazioni fotochimiche indotte dalla luce. Un altro esempio dell’azione sul microclima è rappresentato dalla capacità degli oli essenziali di creare una sorta di zona contenitiva dell’umidità, preservando così l’idratazione.
Le Smoky Mountains negli USA devono il loro nome ad una sorta di “fumo” che sembra avvolgere la vegetazione, questo fumo in realtà è costituito dalle microgocce degli oli essenziali che vengono prodotti dalle piante e che avvolge come una coperta le vallate preservando l’umidità e rendendo l’aria purissima. Così come alcuni oli essenziali hanno il compito di proteggere le piante dalla troppa luce e dal calore, altri svolgono l’azione contraria.
Gli oli essenziali che contengono furani (C4H4O) possono amplificare l’azione degli ultravioletti, come farebbe una lente. I furani sono presenti in quantità negli agrumi e nei frutti in corso di maturazione, hanno infatti la funzione di accelerarne la maturazione e di aumentarne il tenore in zuccheri.
Una volta che i frutti sono giunti a maturazione il quantitativo di furani decresce fino a scomparire, poiché se la loro azione continuasse si arrecherebbe un danno ai frutti.
Quando le piante vengono tagliate, spezzate o in altri modi danneggiate, secernono delle particolari resine per riparare la parte interessata. Nelle resine sono sempre presenti dei composti aromatici che hanno la funzione di difendere la pianta dalle infezioni e nello stesso tempo di favorire i processi di rigenerazione e cicatrizzazione