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Nei tempi passati gli oli essenziali hanno preso il nome di “anima” o “essenza” delle piante per sottolineare l’importanza della loro presenza, ma ancora oggi molte delle funzioni svolte da queste sostanze rimangono un mistero.

Le ricerche e gli studi si concentrano soprattutto sulle proprietà farmacologiche degli oli essenziali e meno sul motivo per cui le piante li producono. Comunque alcune ragioni sono note:

  • per difendersi dai batteri, funghi, insetti, animali erbivori  e altri microrganismi infestanti;
  • per favorire l’impollinazione, attirando insetti, mammiferi e uccelli;
  • per prevenire la disidratazione in ambienti molto secchi;
  • per comunicare con l’esterno.

Gli oli essenziali sono stati definiti come il sangue vitale di una pianta ed é ben nota la loro capacità di favorire l’ossigenazione delle cellule. L’azione di pulizia e rinnovamento sul liquido interstiziale favorisce a sua volta un processo di rinnovamento profondo.

Agiscono, inoltre, sui siti di ricezione dei più disparati inquinanti e detossificano da residui petrolchimici, farmaceutici e dai metalli pesanti. L’azione chelante nei confronti di metalli tossici e altre tossine, è completata da una funzione di incremento della resistenza nei confronti della tossicità indotta da queste sostanze. Infine, incrementano la possibilità di assorbimento di vitamine, sali minerali e altri nutrienti.

Uno studio americano condotto in Bulgaria ha dimostrato come alte concentrazioni di metalli pesanti presenti nel terreno, come cadmio, piombo, manganese e zinco, non portino alla presenza di questi stessi metalli nell’olio essenziale.

Gli oli essenziali proteggono le piante in molti modi.

  • Tengono sotto controllo lo sviluppo di virus, batteri, funghi e parassiti e allontanano insetti, rettili, uccelli ed erbivori che potrebbero divorare l’intera pianta.
  • Agiscono da erbicidi impedendo ad altre piante di crescere troppo vicine, evitando così un’eccessiva competizione per la luce o i nutrienti presenti nel suolo. Impediscono a semi di altre specie di germogliare nelle vicinanze, per presidiare meglio il territorio. Ad esempio, le piante che colonizzano i deserti crescono a una distanza minima le une dalle altre, le risorse idriche sono molto limitate e l’eccessiva prossimità potrebbe compromettere la sopravvivenza. Alcuni arbusti essudano un olio attraverso le radici proprio per prevenire la germinazione di altre piante all’interno del loro diametro di sopravvivenza.

Le capacità difensive degli oli essenziali sono sia dirette, sia indirette

pomodoriLe piante sane di pomodoro quando vengono attaccate da alcuni vermi secernono un olio volatile che attira alcune specie di vespe che si nutrono proprio dei vermi, liberando così le piante dalla loro presenza.

Questo processo non avviene se le piante vengono trattate con sostanze sintetiche (come i classici antiparassitari) e se il suolo è contaminato da fertilizzanti industriali.

La relazione che si viene a creare tra una pianta e il suo olio essenziale, con insetti e altri animali amici, è oggi allo studio degli scienziati per identificare forme di lotta biologica per l’agricoltura, al fine di evitare il massiccio ricorso ai prodotti chimici.