Si sono accese concrete speranze che presto in Italia sarà obbligatorio indicare l’origine del latte e dei prodotti trasformati a base di latte (29lLrWi). Il provvedimento legislativo inviato a Bruxelles per ottenere il via libera è ancora in attesa di risposta, ma le speranze italiane si sono accese con la notizia dell’ok della Commissione Ue all’analoga normativa del Governo francese.
Sperimentazione per due anni – La Francia sperimenterà per due anni l’etichettatura di origine obbligatoria per il latte nonché per latte e carni utilizzate come ingredienti nei prodotti alimentari preconfezionati.
A breve anche in Italia? – La richiesta era stata presentata dal Governo francese prima di quella italiana per cui un analogo parere positivo per la proposta italiana è atteso a breve termine.
In vigore dal 2017 – Il ministro dell’agricoltura transalpino Stéphane Le Foll ha inviato il decreto autorizzato da Bruxelles alla Corte dei Conti che dovrà esprimersi entro due mesi. L’obiettivo è far entrare in vigore la norma il 1° gennaio 2017. “Le modalità precise di attuazione – precisa il ministero – saranno decise nell’estate con la consultazione delle associazioni di categoria e dei consumatori”.
Federalimentare: la Commissione Ue non governa – Per l’Italia i tempi di attuazione potrebbero essere più brevi, si ipotizza un’entrata in vigore della norma sin dal prossimo autunno, sempre che l’opposizione di Federalimentare non assuma i contorni di una guerra “di religione” tra agricoltori e industriali. Il presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia ha usato toni duri nei confronti della Commissione europea fine a chiederne le dimissioni per incapacità di governare.
In particolare Scordamaglia ha dichiarato: “L’industria alimentare italiana è da sempre favorevole alla massima trasparenza in etichetta verso il consumatore anche sull’origine della materia prima. Riteniamo però che decreti come quello francese o quello italiano che in materia di etichettatura impongono regole nazionali e non uniformi a livello europeo siano una sconfitta per tutti”.
“Andare a casa” – “Una sconfitta frutto della latitanza di una Commissione che ormai si priva di qualsiasi potere ed utilità ed addirittura del suo ruolo chiave di custode dei Trattati europei che stanno alla base dell’Unione. Una Commissione che farebbe bene, prima di distruggere quel poco che è rimasto del mercato unico e di regole europee ad andare a casa prendendo atto della propria incapacità anche solo di emanare un semplice atto di esecuzione (del Regolamento 1169) che in tema di origine avrebbero posto tutti i produttori europei consumatori sullo stesso piano, proteggendo in primis proprio questi ultimi”.