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Se non la conoscete come Portulaca, forse la chiamate porcellana o erba grassa o porcacchia o precacchia o chiaccunella o sportellecchia o erba dei porci a seconda della vostra zona di provenienza.

Comunque è lei: la Portulaca oleracea L.

Cresce un po’ ovunque in Italia e spesso è considerata un’erba infestante.

La possiamo trovare

  • nei campi,
  • ai bordi delle strade o dei marciapiedi,
  • nei terreni sabbiosi vicino al mare.

Fa parte  della famiglia delle Portulacaceae, raggiunge un’altezza massima di 30-35 cm, ha fusti carnosi, striscianti e ramificati, e foglie ovali allungate, color verde, anche loro carnose.

È  stato Linneo a classificarla e a darle il nome:

  • Portula (dal latino) significa piccola porta e si riferisce al modo in cui si apre il seme (sembra una piccola porta);
  • oleacera (dal latino) significa pianta coltivata, per l’elevato utilizzo alimentare di un tempo.

Oggi l’interesse per la portulaca è in crescita grazie alle sue notevoli proprietà sia nutrizionali, sia curative

  • Tutta la parte epigea della portulaca è commestibile: foglie, fiori, semi e fusto.
  • Soprattutto in cucina vengono utilizzate le foglie crude o cotte.
  • Assumendole crude il nostro organismo ne trae i maggiori vantaggi, perché si preservano inalterati le vitamine e i sali minerali che con la cottura andrebbero perduti.

Molti nutrizionisti la introducono nelle diete per le particolari caratteristiche degli acidi grassi di cui è ricca

Infatti la portulaca è una delle maggiori fonti vegetali di Omega-3: 100 g di foglie di portulaca contengono all’incirca 350 mg di acido α-linoleico. Questo acido grasso polinsaturo è indispensabile per la nutrizione umana in quanto riduce la presenza di trigliceridi nel sangue e ne diminuisce il valore del colesterolo.

Questa pianta è anche fonte di: vitamine (A, C, B2 e B3), sali minerali (ferro, potassio, magnesio, fosforo, zinco, selenio e calcio), mucillagini, flavonoidi, e betalaine.

Le sue caratteristiche nutrizionali le donano molteplici proprietà positive, fra le quali: portulaca e sabbia

– diuretiche: grazie al potassio che stimola a livello renale l’espulsione dell’urina, con conseguenze positive per chi ha problemi di ipertensione;

depurative: gli antiossidanti liberano il corpo dalle tossine accumulate soprattutto nel fegato;

– oculistiche: la vitamina A agisce positivamente sulla retina;

– per i capelli e la pelle: le vitamine e i sali minerali rinforzano e rendono più lucidi i capelli e mantengono l’epidermide più elastica;

– concentrazione mentale: grazie alla presenza elevata di fosforo.

Come viene consumata la portulaca?

  • mangiata cruda in insalata, è caratterizzata da un leggero sapore salato, ma un po’ acido simile a quello del limone;
  • in molte zone d’Italia è tradizione cuocerla e aggiungerla o alle zuppe (le mucillaggini rendono più denso il brodo) o alle frittate.
  • Molto utilizzata come unguento la portulaca è indicata per alcune patologie o irritazioni della pelle come: eczemi, acne e punture d’insetto.
  • L’infuso di portulaca, invece, favorisce la fluidificazione dei muchi bronchiali e la loro successiva eliminazione, inoltre seda la tosse e abbassa la febbre.

Per saperne di più:

Omara-Alwala T. R., Mebrahtu T., Prior D.E., Ezekwe M.O. (1991) Omega-three fatty acids in purslane (Portulaca oleracea L.) Tissues Journal of the American Oil Chemists’ Society Volume 68, pp 198–199
Dkhil M.A, Moniem A.E., Al-Quraishy S.,  and Saleh R.A. (2011) Antioxidant effect of purslane (Portulaca oleracea L.) and its mechanism of action Vol.5(9), Journal of medicinal plants research pp. 1589-1593
Uddin K. et all (2014) Purslane Weed (Portulaca oleracea L.): A Prospective Plant Source of Nutrition, Omega-3 Fatty Acid, and Antioxidant Attributes, The Scientific World Journal