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Rischi a lungo termine per gli assidui consumatori di tè e infusi. Tossicità a breve per chi utilizza integratori

Il rischio si chiama alcaloidi pirrolizidinici.

Sono tossine prodotte in natura da diverse piante. Possiamo ritrovarle in certi alimenti come miele, tè, infusi vegetali e integratori.

L’ultimo parere espresso da Efsa, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare,  dice che

  • i consumatori frequenti di miele, tè, infusi vegetali e integratori possono essere sottoposti ad una sovraesposizione di tali sostanze.
  • il consumo di integratori alimentari a base di alcaloidi pirrolizidinici di origine vegetale potrebbe dar luogo anche a una tossicità di breve periodo
  • sarebbero tossici soprattutto per il fegato

Cosa sono e dove si trovano

Gli alcaloidi pirrolizidinici (PA) sono sostanze vegetali secondarie prodotte da un gran numero di piante come difesa contro i predatori. Diffusi soprattutto in alcune famiglie:

  • Boraginacee (“non ti scordar di me“)
  • Asteracee (tribù Senecioneae ed Eupatorieae della famiglia delle margherite)
  • Fabaceae (il genere Crotalaria noto con il nome comune di nacchera)

Il contenuto di alcaloidi pirrolizidinici negli alimenti e nei mangimi dipende da numerosi fattori, compresi:

  • specie e organo della pianta produttrice
  • raccolta,
  • conservazione
  • procedure di estrazione.

Gli altri pareri dell’Efsa

Gli esperti dell’Efsa hanno identificato 17 alcaloidi  pirrolizidinici  negli alimenti e nei mangimi che dovrebbero essere monitorati. Raccomandano ulteriori studi sulla tossicità e la cancerogenicità.

Su richiesta della Commissione europea, Efsa ha già espresso altri pareri scientifici sui rischi per la salute umana di queste tossine:

  • Nel 2011, sulla base di dati limitati al miele,  aveva concluso che vi è una possibile preoccupazione per la salute per i bambini che sono alti consumatori di miele. 
  • Nel 2016 ha fissato un nuovo limite di tolleranza di 237 μg/kg di peso corporeo al giorno da utilizzare per valutare i rischi cancerogeni delle tossine. Efsa concludeva che esiste una possibile preoccupazione per la salute umana  in particolare per i consumatori frequenti ed elevati di miele.
  • Quest’ultimo rapporto del 2017 riconferma le osservazioni sul miele e invita a tenere sotto controllo anche altri alimenti in modo da poter fissare con maggiore precisione i limiti di tolleranza.