Si può contrastare il decadimento cognitivo e l’Alzheimer con attività ludiche, logiche, motorie e sociali
Stop all’Alzheimer allenando corpo e mente. Lo dimostra un esperimento dal Cnr di Pisa (Istituti di neuroscienze e di fisiologia clinica).
Premessa, Italia sempre più anziana
- L’Italia è uno dei Paesi europei col maggior numero di anziani
- oltre 1 milione presenta un forte deficit cognitivo o forme di demenza senile grave, come l’Alzheimer.
- per l’Alzheimer non esistono terapie efficaci
- è importante attuare interventi di rallentamento del deterioramento cognitivo partendo dagli stadi iniziali della malattia.
- Il problema è destinato ad aumentare
Non è mai troppo tardi
- “Quando impegniamo il cervello in attività cognitivamente complesse e in un contesto sociale e giocoso, i circuiti neurali vengono stimolati e rimodellati mediante la produzione di fattori neurotrofici che favoriscono la plasticità cerebrale”, spiega Lamberto Maffei, vice presidente dell’Accademia dei Lincei, e coordinatore della ricerca.
- “Anche nella terza età non è mai troppo tardi: i neuroni rispondono agli stimoli con effetti sorprendenti per il benessere cerebrale, consentendo di attuare una vera strategia anti-invecchiamento”.
Lo studio Train the Brain
Allenamento su anziani con diagnosi di danno cognitivo lieve (Mild Cognitive Impairment-Mci), a rischio di evolvere verso forme gravi di demenza.
Gli anziani selezionati sono stati accolti, per sette mesi e per tre mattine a settimana, nell’Area della ricerca del Cnr di Pisa in una struttura appositamente ad hoc con:
- una palestra,
- un contesto ricreativo e rilassante,
- ampio spazio per le attività di gruppo
- musicoterapia
- ambienti dedicati alla stimolazione cognitiva (es. memorizzazione di volti e parole, esercizi di logica, giochi di attenzione)
L’arricchimento ambientale funziona
- Gli stimoli ambientali hanno arrestato il decadimento cognitivo nei partecipanti, con effetti riscontrabili anche a livello di funzionalità cerebrale valutati con le più moderne tecniche di imaging.
- L’arricchimento ambientale è una via molto promettente per stimolare la plasticità in maniera fisiologica e non invasiva.
La ricerca è pubblicata su Scientific Reports (gruppo Nature).