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Doccia fredda: nonostante il boom, i supermercati vogliono tagliare i prezzi ai bio-contadini. E tu compreresti un prodotto che strangola la produzione nazionale?

Il biologico francese ha paura di morire. Stritolato e travolto dalla guerra dei prezzi con la grande distribuzione.

Quando ci sono promozioni dove il bio costa meno del convenzionale, non può durare” il ministro dell’Agricoltura francese, Didier Guillaume, dixit.

Ma che succede? Il boom del biologico francese

  • il mercato bio francese corre al galoppo: 8,4 miliardi di euro nel 2017, + 17% di crescita sul 2016.
  • quasi tre quarti dei francesi consumano regolarmente bio
  • la grande distribuzione si è tuffata nel piatto ricco. Carrefour, Leclerc, Auchan, System U. vendono bio per oltre 4,5 miliardi di euro. Leclerc intende raddoppiare il giro d’affari entro il 2022; Carrefour prevede di quadruplicarlo

Quando la crescita era una buona notizia

supermercato biologico francese

Ieri arrivare sugli scaffali era considerata una manna  dai produttori di alimenti bio o bio-contadini.

Con qualche ombra.

  • Fino al 2017 frutta verdura e bio costavano in media il 98% in più rispetto a frutta e verdura prodotti in modo convenzionale.
  • Perché così tanto? Due fattori: costi di produzione più elevati e, attenzione, margini robusti applicati dalla grande distribuzione: 46%, non esattamente poco.
  • il bio era dunque considerato un lusso per pochi, addirittura un freno alla sua crescita.

Oggi è guerra dei prezzi per il biologico francese

Era solo il 2017. Come è andata a finire?

Con la guerra dei prezzi.

  • Sono arrivati nuovi marchi della distribuzione
  • nuovi produttori
  • e il settore è sempre più competitivo

Ora la distribuzione chiede di abbassare i prezzi ai produttori.

“Evitiamo la guerra dei prezzi” è l’appello di Synabio rete di oltre 190 pmi del bio francese.

I redditi dei contadini bio sono peraltro già indeboliti dalla crisi strutturale dell’agricoltura e dall’aumento dei costi dei mezzi tecnici.

Spetta ora al consumatore decidere. O decidere di non decidere

pomodori e mani biologico francese

Restano i marchi storici della distribuzione, specializzati, come Biocoop.

Per loro non se ne parla di abbassare i prezzi. Si concentrano sulla qualità.

Per loro bio vuol dire mantenere un certo tipo di agricoltura biologica:

  • di produzione francese: già un terzo arriva dall’import
  • di vicinanza o prossimità
  • basata su commerci equi.

La bio-coerenza, è il loro valore aggiunto. Altrettanto si aspettano dai consumatori.

Come dire che agiscono per qualcosa di più grande rispetto a quello che vendono. Chi vincerà?

P.S. E in Italia, invece?

Che succede al bio made in Italy? Primo paese trasformatore, secondo in Europa per superfici coltivate: dietro alla Spagna, davanti alla Francia.

Inchiodato sulla guerra di religione tra detrattori e sostenitori del bio  ora inasprita dal progetto di legge sull’agricoltura biologica.

Il bio italiano gode  ancora di un notevole vantaggio di prezzo rispetto alle produzioni tradizionali. 

Ecco le differenze di  prezzo nel periodo 2012-2017. Hanno oscillato:

Logico chiedersi: fino a quando?