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L’Ue vuole sapere cosa si fa in Italia per combattere le polveri sottili che inquinano l’aria e le persone che la respirano

Entro due mesi l’Italia dovrà spiegare come sta affrontando il problema e come intende risolverlo nel breve periodo: per Bruxelles i limiti di inquinamento dannoso hanno raggiungo già livelli di alti rischio.

Sono 12 le aree urbane a rischio. Tra queste Roma, Milano e Torino che sono però in buona compagnia con altre importanti e capitali europee.

L’ultimatum di Bruxelles non riguarda infatti solo l’Italia. Questo è  l’elenco completo:

  • Germania (28 zone di qualità dell’aria fra cui Berlino, Amburgo, Monaco, Amburgo e Colonia);
  • Francia (19 zone di qualità dell’aria fra cui Parigi, Marsiglia e Lione);
  • Regno Unito (16 zone fra cui Londra, Birmingham, Leeds e Glasgow);
  • Italia (12 zone fra cui Roma, Milano e Torino);
  • Spagna (3 zone fra cui una che copre Madrid e due Barcellona).

L’apertura della procedura d’infrazione che potrebbe portare alla fissazione di una multa provvisoria di almeno 180 milioni di euro all’anno a carico dell’Italia, scatenerà come è facilmente immaginabile la reazione dei sindaci con divieti alla circolazione stradale e magari qualche restrizione sui termostati degli impianti di riscaldamento domestici.

D’altra parte il traffico stradale è ritenuto responsabile:treni e auto

  • di circa il 40% delle emissioni di ossido di azoto nell’Ue
  • di cui circa l’80% proviene dai veicoli con motore diesel.

Secondo la Commissione tra le eventuali misure volte a ridurre le emissioni inquinanti – accelerando la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio – figurano:

  • la riduzione globale dei volumi di traffico,
  • i combustibili utilizzati,
  • il passaggio ad autovetture elettriche e/o l’adattamento dei comportamenti al volante (la riduzione delle  emissioni dei diesel è un passo importante verso la conformità con gli standard Ue).

È sempre Bruxelles a ricordare che:

  • più di 400 mila cittadini muoiono prematuramente nell’Ue ogni anno a causa della scarsa qualità dell’aria.
  • milioni di persone, inoltre, soffrono di malattie cardiovascolari e respiratorie causate dall’inquinamento atmosferico
  • nel 2013 il persistere di elevati livelli di NO2 ha causato quasi 70 000 morti premature in Europa: pressoché tre volte il numero dei decessi da incidenti stradali.

E intanto arrivano i cartelloni pubblicitari capaci di pulire l’aria: