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Crescono aperitivi, amari e superalcolici. Consumati lontano dai pasti. I più dannosi per la salute. E per i giovanissimi che li amano

Consumi alcolici e relativi problemi di salute in aumento. Lo certifica l’Istat nella relazione 2016 inviata al Parlamento mentre a Verona si celebra l’Italia come potenza enologica.

Il rapporto dell’Istat afferma che nel 2015 il consumo di bevande alcoliche nella popolazione italiana mostra un profilo nuovo:

  •  cala il consumo di vino durante i pasti
  • aumenta il consumo di bevande alcoliche al di fuori dei pasti, condizione ancor più dannosa per le implicazioni sanitarie e sociali che ne derivano
  • Il binge drinking, ossia l’assunzione di molto alcol  di fuori dei pasti e in breve tempo,  è stata pari all’11% tra gli uomini e al 3% tra le donne. In totale oltre 3.700.000 binge drinker di età superiore a 11 anni

Secondo i dati Istat:

  • nel 2015 il 64,5% degli italiani di 11 anni e più (pari a 35 milioni e 64 mila persone) ha consumato almeno una bevanda alcolica, con prevalenza dei maschi (78%) sulle femmine (52%). Era il 63% nel 2014
  • L’alcol dipendenza è un problema sociale e sanitario: è cresciuta spesa sanitaria pubblica e privata per combattere tutte le patologie legate all’alcolismo.
  •  spesa farmaceutica complessiva (convenzionata + non convenzionata) dei medicinali impiegati nel trattamento della dipendenza alcolica a carico del SSN: circa 60 milioni di euro  dal 2007 al 2015 (+79%)
  • L’88% di tale valore è attribuibile agli acquisti effettuati dalle Strutture sanitarie pubbliche e il restante 12% è relativo al canale delle farmacie aperte al pubblico.

Nel 2005-2015 l’Istat ha tuttavia rilevato un diverso trend:

  • calo dei consumatori (dal 70% al 65%)
  • calo dei consumatori giornalieri (dal 31% al 22%)
  • aumento dei consumatori occasionali (dal 39% al 42%)
  • aumento dei consumatori fuori pasto (dal 26% al 28%).

 

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  • Sandrino ha detto:

    Siete proprio una voce fuori dal coro visto che dite queste cose proprio nel giorno in cui si celebrano le Enoliadi 2017 con l’acclamatissimo Vinitaly dove il consumo del vino viene osannato e portato a testimonianza di una approfondita coltura enogastronomica oltre che di un fiorente business produttivo e commerciale. Il rapporto Istat dimostra invece che il consumo dell’alcol, di cui fa parte il vino, è un problema sociale gravissimo per cui occorre fare tanto e sopratutto in tema di educazione dei consumatori ad un corretto consumo dell’alcol e sopratutto del vino che, se correttamente consumato, rimane una bevanda salutare e non dannosa alla salute.