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Vendono e acquistano su mercati virtuali le commodity e i mezzi tecnici. Fanno vendita diretta e offrono servizi. Obiettivo: risparmiare, sburocratizzare, socializzare. E realizzare valore aggiunto

Contadini online (francesi e non solo) sfruttano ogni giorno di più le piattaforme digitali per:

  • vendere in filiera corta (non è più una novità)
  • acquistare mezzi tecnici (sementi, macchine e fertilizzanti)
  • vendere commodity (cereali e dintorni)
  • ottenere consulenze e assistenza tecnica

Le ultime tre sono novità. Per l’Italia sarebbero una rivoluzione.

Andare sui mercati virtuali può significare:

  • accorciare le filiere per l’acquisto dei mezzi tecnici quindi risparmiare sui costi di produzione (oggi capita che superino i prezzi)
  • commercializzare i prodotti online quindi ridurre passaggi intermedi e quindi, ancora, contenere i costi
  • costruire un rapporto diretto con il consumatore per  valorizzare, meglio,  il cibo prodotto

La possiamo chiamare la seconda green revolution? Vediamo intanto cosa fanno alcune piattaforme on line per l’agricoltura e il cibo. Ci sono almeno cinque categorie principali

Acquistare online sementi, concimi e macchine. Vendere online cereali e non solo

homepage agrieconomie

 

Agriconomie, fondato da figli e nipoti di contadini, è il mercato dei mezzi tecnici: un solo luogo, virtuale, dove trovare al miglior prezzo sementi, fertilizzanti e pesticidi, pezzi di ricambio o  piccole attrezzature agricole. Punto di incontro tra distributori (rivenditori e grossisti) e agricoltori

Bypassa i circuiti tradizionali di commercializzazione  e di pubblicità sulle riviste specializzate. Ha un blog di informazione tecnica sulle tendenze di mercato e le scelte agronomiche.

Obiettivo? “Portare valore aggiunto a un settore fondamentale per l’umanità”

Agriaffaires è il leader mondiale per lo scambio di attrezzature agricole (automobili, autocarri, trattori, mietitrebbiatrici, ecc.). Prodotti nuovi e usati vengono offerti in vendita o in affitto da parte di dealers, commercianti, costruttori e anche agricoltori. Il sito è di proprietà di MB Diffusion Group, che ha creato versioni in oltre 25 paesi. Tra questi USA Germania,   Gran Bretagna.

compareteur agricole schermata sito

Comparateur agricole   ovvero come

  • commercializzare online cereali e oleaginose
  • ai migliori prezzi confrontando diversi sbocchi commerciali per  grano, orzo, colza, mais, pisello

Il marketplace ha esteso la sua attività alla vendita di fertilizzanti sempre cercando di garantire il miglior rapporto qualità/prezzo.

Come funziona:

  • Gli agricoltori offrono i propri prodotti sulla piattaforma indicando le specifiche del prodotto (es. qualità e luogo di produzione), quantità disponibile e date di consegna possibili. Il venditore può optare per un prezzo minimo fisso o un’offerta.
  • L’ acquirente (trader, broker, cooperativa, agricoltore, ecc.) può rispondere o fare un annuncio di acquisto specificando indicando quantità e date di consegna.

Meraviglioso no? Si può fare anche in Italia?

L’Africa lo fa già con M-luma in Senegal e M-Farm in Kenya per frutta (banana, limone, papaia), verdure (melanzane, carote, sedano, cavolo, cavolfiore, fagiolini, patate, ecc.) e cereali: (riso e miglio). Sono frenate solo dalla scarsa conoscenza delle tecnologie digitali e dall’accesso limitato a internet.

Con Provenance corre invece in rete la tracciabilità dei prodotti.

Scambiare e condividere, questo è il punto

Scambiare e condividere è invece la risposta a due problemi:

  • debiti elevati
  • redditi incostanti.

 

we farm up schermata homeWeFarmUp  è una piattaforma per la “condivisione di attrezzature” tra contadini online.

  • Gli agricoltori affittano alcune delle loro attrezzature per ottenere una fonte di reddito.
  • Altri agricoltori prendono in affitto l’attrezzatura, per  una specifica necessità o per provare una macchina prima di acquistarla.

Agrilocal promuove la produzione locale e la lotta allo spreco.  Fa incontrare contadini locali e acquirenti pubblici per servizi di ristorazione  (scuole secondarie, case di riposo, ospedali, ecc.).  Agrilocal è disponibile in circa venti dipartimenti francesi.

Piattaforme analoghe:

Contadini e consumatori online purchè la catena sia corta

la ruche qui dit schermata homepageLa Ruche qui dit oui  è l’esempio più noto in Francia. Creata nel 2011, collega contadini online e consumatori per vendere/acquistare alimenti (frutta, verdura, pane, formaggio, carne, ecc.) prodotti entro 150 miglia dal punto di distribuzione.

Oggi conta circa 4000 fornitori e oltre 100.000 utenti regolari. I produttori devono rispettare una serie di norme ambientali

Giocano con lo stesso modello Locavor e Marchands de 4 saisons

Altre piattaforme permettono:

  • ai consumatori di ordinare il cibo direttamente dai contadini online e recuperarli in un negozio: Au bout du champ
  • di contattare direttamente gli agricoltori per acquistare i loro prodotti.
  • di organizzare visite, pasti e attività ricreative dal contadino (Bienvenue à la ferme).

 Crowdfunding, la raccolta di fondi anche in agricoltura

Miimosa ha una particolare attenzione per i prodotti locali. La piattaforma è finanziata sotto forma di una commissione dell’8 al 12% sull’importo richiesto.

bluebees schermata homepageBlue Bees finanzia progetti ecologici nell’industria agroalimentare (in particolare agricoltura biologica), anche all’estero.

Peer-to-peer, solo per i privati

Logica peer-to-peer: i privati sono contemporaneamente fornitori e utenti. Questi scambi, sia commerciali che non, riguardano soprattutto la ristorazione e la gastronomia.

Alcuni esempi: VizEat ,  VoulezVousDiner e BonAppetour in Francia, oltre a Feastly, Bookalokal e EatWith a livello internazionale.

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