Skip to main content

Il miele e tutti i prodotti apistici sia italiani sia d’importazione contengono tracce di antibiotici

Le tracce di antibiotici risultano dal Piano nazionale residui e da analoghi piani degli Stati Ue. Interpellato dal ministero della Salute, ecco il parere Cnsa (Comitato nazionale per la sicurezza alimentare):

  • i dati disponibili sono troppo pochi
  • occorre un ampio studio sull’impiego di antibiotici in apicoltura
  • nei campionamenti mirati i risultati positivi sono in numero elevato
  •  è rilevata la presenza di più di un antibiotico.
AnnoNumero campioni analizzatiNumero campioni non conformiMolecole non conformi n.esiti
2015336Clortetracicline (6)
201419543Tetracicline (4)

Ossitretracicline (1)

Neospiramicina (42

Spiramicina (40)

2013345Ossitretracicline (1)

Tetraciclina (4)

2012238Sulfadiazina (2)

Tetraciclina (5)

Tilosina(1)

 

C’è da preoccuparsi anche perché lo stesso parere pubblicato ora dal Ministero afferma che nessun antibiotico per uso specifico negli alveari risulta autorizzato in Italia e neppure all’estero. Di conseguenza non sono stati mai fissati i limiti massimi di tali antibiotici tollerabili nel miele e negli altri prodotti apistici.

In tutta l’Unione europea, infatti, la decisione di trattare le api con antibiotici viene presa dal veterinario, sotto la propria responsabilità e sorveglianza.

Il veterinario valuta anche la pericolosità dei residui che possono rimanere negli alimenti.

 

Le conclusioni del Cnsa

a) in Europa finora non sono stati stabiliti LMR (limiti massimi residui) nel miele e negli altri prodotti dell’alveare specificatamente polline e pappa reale, per gli antibiotici, né sono in commercio antibiotici appositamente registrati per il trattamento della peste americana, della peste europea e della nosemiasi od altre malattie che colpiscono le api;

b) l’attuale situazione legislativa rende difficile controllare l’uso di antibiotici in apicoltura in Italia, nei Paesi UE o nei Paesi extra-europei esportatori di miele in UE;

c) dai risultati dei controlli ufficiali in Italia, si evidenzia una contenuta, ma costante positività nei campioni esaminati che in base ai dati disponibili tende a ridursi. La valutazione del rischio di sicurezza alimentare sull’utilizzo di antibiotici nel settore apistico, deve considerare i dati anche del consumo di miele che in Italia sembra concentrarsi nell’8% del consumo medio giornaliero di 12,7 grammi.