Come mangiano gli italiani, quando mangiano. E come vivono. Nel Rapporto Coop 2019
C’è chi non arriva a fine mese. Già da alcuni anni.
Capita ora anche alla classe media .
Lo racconta il rapporto Coop 2019, quella specie di identikit degli italiani che consumano (e non).
CHI SIAMO, COSA FACCIAMO, DOVE ANDIAMO attraverso il cibo e dintorni.
Una spesa da gamberi
- La spesa delle famiglie flette di quasi l’1% al netto dell’inflazione.
- Va peggio per gli alimenti: quasi cinque punti in meno rispetto ai livelli di pre-crisi.
- A dispetto delle statistiche sull’obesità.
La classe media non va più in paradiso
Il potere d’acquisto del ceto medio italiano si è sgretolato:
- la metà si dichiara in difficoltà, anzi non arriva a fine mese.
- Fa anche peggio della media europea
- Dall’inizio della crisi le famiglie hanno perso ricchezza, meno 9 punti percentuali
- E aumentano le famiglie in povertà assoluta
Risultato? Ansia e preoccupazioni
Meno soldi da spendere rendono gli italiani sempre più pessimisti circa il futuro e la possibilità di migliorare la propria vita. Guarda caso.
Le prime tre preoccupazioni?
- Disoccupazione
- Situazione economica
- Immigrazione
Nota a margine: spopola in Italia (come negli Usa) un film come Joker. Storia di gente senza futuro. Licenziati, malati mentali, anziani. Degrado e abbandono made in Usa. Così nasce un “eroe” che decolla sulle ali della rabbia e dell’odio della gente. Solo un’allucinazione?
Integrazione? No, grazie
Torniamo al rapporto Coop 2019.
A proposito di rabbia, l’Italia vince la maglia nera in Europa per quanto riguarda la “sfida” dell’immigrazione. Siamo
- i più nazionalisti
- anti-immigrati
- anti-minoranze religiose
È un fatto.
Lavorare stanca. Italiani forzati del lavoro
Non stanno tanto meglio nemmeno gli italiani che hanno un’occupazione (per ora). Si scopre che:
- lavorano in media 360 ore in più dei tedeschi
- guadagnando oltre il 30% in meno
- le retribuzioni sono in calo
- la produttività è al palo
Caso quasi unico in Europa. Il tutto a discapito della vita personale. Chi l’avrebbe detto?
2018, consumi al palo
E quindi?
- La spesa per consumi è calata per la prima volta dal 2013
- Ma il 20% delle famiglie più ricche spende quattro volte in più delle meno abbienti (un altro 20%)
- Aumentano solo i consumi dei pensionati (calcolati su un decennio)
- In difficoltà giovani e famiglie con figli
Ma cosa-come mangiamo? 
Velocità e precarietà anche a tavola.
L’indagine Coop la chiama “fuga dai fornelli” nel senso che:
- Mangiamo sempre di più fuori casa, i giovani soprattutto
- A casa appena 40 minuti ai fornelli al giorno: meglio i cibi pronti o semi-pronti a quanto pare.
- Instant food, già preparato e comprato nei supermercati: piatti pronti, ortofrutta confezionata, vari tipi di snack.
- E meglio le consegne a domicilio (quell’inno alla precarietà officiato dai rider) o il take away.
È il nuovo che avanza.
Cosa mangiamo?
- Fresco, verdure soprattutto. (Forse la prima buona notizia)
- ma torna la carne e fa +3,5% nei consumi: non è eco-friendly, ma in sintonia con le diete iper-proteiche, tormentone di questi anni
- cala invece il vegan del 5%. Sintomo passeggero o vera tendenza? Chissà!
E l’insicurezza trasforma il cibo in un valore
In questo mare di contraddizioni, cresce la voglia di sicurezze:
- sistemi di allarme: +20%
- licenze per porto d’armi: +14%
Tradotto in termini alimentari diventa così: il 50% cerca filiere certificate e italianità. Che contano più di sapore e prezzo.
Parola chiave, sostenibilità. Ancora
Dove crescono invece i consumi o, meglio, dove spenderebbero gli italiani se potessero?
In tutto quello che può vantare un’etichetta di sostenibilità:
- vestiti
- auto ibride o elettriche
- abitazioni
- cosmesi
Chi alimenta la green-mania?
Ci sono i giovani, la “generazione Greta” con tanta voglia di:
- salvare l’ambiente
- ridurre gli sprechi.
E ci sono i perennials, 40enni che inseguono la forma perfetta, aperti e curiosi. E green, naturalmente.
Sono forse quei fanatici del salutismo che trionfavano nel rapporto Coop 2017?