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Allarme degli scienziati per i perturbatori (o interferenti) endocrini. Onnipresenti. Dannosi alla salute.  Trovati anche nei capelli dei bambini. Senza leggi

Perturbatori endocrini, il nostro veleno quotidiano.  Naturali o artificiali, li troviamo in cucina, in bagno o per strada (alimenti, cosmetici, pannolini, salviette, tamponi, abbigliamento). Circa 800 sostanze onnipresenti e sottovalutate. In Francia sono entrati, di peso, nel dibattito per la corsa alle presidenziali. Scoperti in tracce persino nei capelli dei bambini secondo l’indagine condotta dalla rivista 60 Millions de consommateurs 

Danni a go go (alla salute)

  • Penetrano nel corpo umano per ingestione di cibo, inalazione di gas e particelle dell’aria, attraverso la pelle.
  • Colpiscono il sistema endocrino ovvero quegli organi che sintetizzano gli ormoni come ovaie, tiroide e pancreas (es problemi di sviluppo nei bambini, riduzione della fertilità maschile, maggior incidenza del cancro al polmone, obesità).

Sono circa 800 sostanze e tra queste:maschera viso

  • Bisfenolo A (BPA) usato per le bottiglie di plastica e trovato come contaminante in pesci, birre, miele; nei rivestimenti interni dei cibi in scatola; nella carta termica degli scontrini fiscali; anche nelle attrezzature sportive, in CD e DVD. Dal 2011 è vietato per la fabbricazione dei biberon in Europa
  • Ftalati nei cosmetici e profumi, pellicole per alimenti (sono utilizzati rendere le plastiche più flessibili e resistenti);
  • Pesticidi quindi prodotti usati in agricoltura (soprattutto piretroidi), additivi per mangimi
  • Idrocarburi emessi dai motori diesel
  • Derivati dei processi industriali (es. diossine)

Quanto ci costano

La rivista Lancet ha quantificato i costi per il sistema sanitario dei perturbatori endocrini (anno 2016):

  • in  Usa: 340 miliardi di dollari, oltre il 2% del pil.
  • in Europa 217 miliardi dell’Europa, oltre l’1% del pil

Non c’è legge per i perturbatori, non ci sono regole per il rischio

Cosa dice la legge? Non dice. L’Europa non ha una regolamentazione in merito, ma ci prova da tempo. Eppure per la terza volta, marzo scorso, la proposta di regolamentazione della Commissione europea non ha ottenuto la maggioranza qualificata. Stati membri divisi. Industriali ed ecologisti pure.

Ad aprile è partita la lettera aperta di 15 scienziati europei e americani ai ministri europei della Sanità, Ambiente e Agricoltura nonché al Commissario europeo alla Salute: chiede una chiara definizione di cosa sono i perturbatori endocrini. Definire il problema sarebbe il primo passo verso la gestione e regolamentazione del rischio

Un pericolo sottostimato?

Non esiste una metodologia condivisa di valutazione dell’esposizione e degli effetti sulla salute causati dai perturbatori endocrini. Rischi che possono essere sottostimati a causa dell’esposizione multipla e quindi del solito effetto cocktail. Ci vuole più ricerca. Il report più recente e autorevole in materia è quello della società americana di endocrinologia EDC 2 Scientific Statement

L’agenzia ambientale californiana OEHHA (Office of environmental health hazard assessment) ha pubblicato un database di prodotti alimentari in bottiglia o lattina che possono contenerli.

Per approfondire, ecco cosa scrivono: