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Incentivi e semplificazione burocratica per chi riduce gli sprechi alimentari

Il 2 agosto 2016 è stata votata definitivamente la nuova legge italiana anti-spreco. Arriva dopo quella francese, votata a inizio 2016, ma è sostanzialmente diversa.

La legge francese si basa sulla penalizzazione, l’Italia incentiva e premia. E aggiunge ai prodotti alimentari anche i prodotti farmaceutici

Questi ultimi potranno essere donati più facilmente e utilizzati dalle organizzazioni caritative.

In passato un freno all’utilizzo caritativo di prodotti alimentari era stata la difficoltà di rispettare i termini di consumo e di scadenza riportati sulle etichette delle confezioni.

La nuova legge fa chiarezza tra termine minimo di conservazione e data di scadenza e introduce una nuova etichetta.

I termini vanno indicati in etichetta sui prodotti destinati alle organizzazioni caritative che diversamente andrebbero sprecati in quanto distrutti. Infatti è stato previsto che sulle etichette dei prodotti alimentari può essere riportato, oltre al termine minimo di conservazione o alla data di scadenza, anche l’utilizzabilità commerciale. Tale termine deve essere inferiore al termine minimo di consumo o alla data di scadenza, in misura tale da consentire la presa in carico, il possibile stoccaggio temporaneo e la consegna agli indigenti e alle persone senza potere di acquisto.

Altra novità contro lo spreco alimentare si basa sulla diffusione del Doggy bag nei ristoranti.

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Le regioni sono, infatti, invitate a stipulare accordi o protocolli di intesa con i ristoranti e dotarli di contenitori riutilizzabili e riciclabili, idonei all’asporto del cibo avanzato da parte dei clienti. Sono gli obiettivi fissati dal Programma nazionale di prevenzione dei rifiuti

Non sarà poi richiesta la forma scritta per le donazioni gratuite di cibo, farmaci e altri prodotti.

Saranno coinvolte nella prevenzione dello spreco anche le mense scolastiche, aziendali e ospedaliere.

Infine più spazio alle cosiddette produzioni a ‘chilometro zero’, che dovranno essere promosse dal ministero delle Politiche agricole nel quadro di azioni mirate alla riduzione degli sprechi.

 

Eccedenze alimentari e spreco alimentare, cosa sono?

  • Per eccedenze alimentari si intendono tutti i prodotti che, pur mantenendo i requisiti di igiene e sicurezza del prodotto, sono invenduti o non somministrati per carenza di domanda. Vengono ritirati dalla vendita perché non conformi ai requisiti aziendali, sono vicini alla data di scadenza, vengono sostituiti da nuovi prodotti in commercio, sono stati danneggiati da eventi meteorologici o non sono idonei alla commercializzazione per alterazioni dell’imballaggio.
  • Per spreco alimentare si intende l’insieme dei prodotti alimentari scartati dalla catena agroalimentare per ragioni commerciali o estetiche ovvero per prossimità della data di scadenza, ancora commestibili e potenzialmente destinabili al consumo umano o animale e che, in assenza di un possibile uso alternativo, sono destinati a essere smaltiti.