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Un bicchiere di vino rosso non ci salverà dalla vecchiaia. Dopo tanti studi, ecco tutto quello che sappiamo di non sapere…

Il Resveratrolo, notissimo polifenolo, era una gran bella promessa: doveva allontanare l’invecchiamento e le malattie collegate.  Magari bevendo un bel bicchiere di vino rosso.  vino rosso e uva

L’antiossidante naturale, in realtà, non si trova solo nell’uva (le bucce) e nel vino. Anche in noccioline, mirtilli, cacao. E in oltre 70 specie di piante.

Cosa fa?  Le protegge da stress ambientali o attacchi fungini.

Protegge anche l’uomo? Molte promesse

Gli studi sono tanti. Dicono che il resveratrolo può prevenire, fra l’altro:

E poche certezze

I problemi sono diversi:

  • intanto la concentrazione. Per ottenere effetti positivi occorrono circa 300 mg/L. Il vino rosso ne contiene solo 7 mg / L.
  • E poi gli studi, sinora condotti su animali (es.ratti) e in vitro a dosi elevate.
  • Quei risultati sono validi anche per l’uomo? È presto per dirlo.
  • Infine la scarsa biodisponibilità: viene assorbito poco, è metabolizzato velocemente.

Meglio gli integratori?   

Dal cibo, o dal vino, non assumiamo dosi efficaci di resveratrolo. Possiamo farlo con gli integratori? Le incognite non mancano.

Sono da verificare:

  • la dose sicura ed efficace per l’uomo
  • gli effetti a lungo termine: nel bene o nel male.
  • l’origine della materia prima

 

Da dove viene la materia prima? 

 

Dalla Cina soprattutto.  Dove il resveratrolo viene estratto dalle radici di Polygonum cuspidatum o erba nodosa del Giappone.

Sconosciuta ai più. Non all’industria: l’estratto secco contiene 400 volte più resveratrolo dell’uva.

Qual è il problema? Che a volte nelle radici del Polygonum possono essere presenti:

  • contaminanti, come i metalli pesanti presenti nel suolo ed eventuali residui di pesticidi
  • emodina,  sostanza contenuta nel Polygonum, sospettata di causare disturbi gastrointestinali nonchè difficile da rimuovere.

E quindi? Nuove tecniche di estrazione

L’industria degli integratori rincorre il mercato e il consumatore che vuole materie prime “naturali” e sicure.

Lavora  quindi sulle tecniche di estrazione per garantire trans-resveratrolo di più elevata qualità: privo di contaminanti e ad elevata purezza. Scommette su:

  • sintesi chimica
  • estrazione per fermentazione.

Obiettivo, realizzare una filiera di approvvigionamento tracciabile e affidabile.

È già iniziata la nuova era del resveratrolo?

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