Indagine di Foodwatch: tanti ingredienti nascosti
Li mangi, ma non lo sai. Sono tanti gli additivi di origine animale che entrano nel nostro cibo quotidiano. In un barattolo di yogurt o in un tiramisù.
Ma le etichette non lo dicono. L’ultima denuncia viene dalla Francia, da Foodwatch: consumatori poco informati. Cosa ha scoperto la ong nella sua ultima indagine?
- Additivi o ingredienti di origine animale in prodotti insospettabili: tiramisù, vino, gelati e bibite.
- Etichette spesso oscure o parziali.
Gelatina questa sconosciuta
È il caso di alcuni grandi marchi presenti anche in Italia, che usano la gelatina, un prodotto animale. Cosa manca in etichetta?
- l’origine animale (bovini, suini…)
- la presenza dell’ingrediente es. il brodo di pollo in carote e cipolle in scatola
- la gelatina è menzionata in alimenti che dovrebbero essere esclusivamente vegetali. Il consumatore è quindi portato a omettere la lettura puntuale dell’etichetta. È il caso di marchi che usano “brodo di pollo” in fagioli in scatola e gelatina di manzo in amaretti
Caglio? È un additivo di origine animale
Il caglio viene indicato tra gli ingredienti, es. di formaggi bio, senza specificare la sua inequivocabile origine animale.
Gommalacca, occhio ai gelati
Anche la gommalacca è di origine animale: è la secrezione di una cocciniglia, un piccolo insetto.
Molto utilizzata per produrre gelati la puoi trovare in etichetta, ma con la sigla E904. Poco chiaro, no?
Anche nelle mele
Infine alcune mele, in particolare quelle della varietà Fuji, secondo Foodwatch potrebbero essere state trattate dopo la raccolta con gommalacca. Ma su questi frutti non è richiesta alcuna indicazione.