Sentenza europea sui nuovi ogm. E la sicurezza alimentare e ambientale divide ancora l’Europa dagli Usa
Mangeresti cibo ottenuto da gene editing o genome editing?
Sai cos’è? Proviene da piante geneticamente modificate grazie a nuove tecnologie.
Cosa vuol dire gene editing?
- In editoria, editing è “mettere le mani” nei testi per correggerli e migliorarli
- Tagliare, cucire, sostituire.
- Il gene editing fa la stessa cosa sul codice genetico, il DNA. Proprio quella lunga molecola a doppia elica contenente il set di istruzioni ereditarie che fanno funzionare una pianta o un animale.
- Lo fa in modo più preciso, economico rapido delle tecniche precedenti
- Non inserisce più DNA estraneo o esogeno (es. un batterio) nel Dna di una pianta come accadeva per i “vecchi ogm”
Cosa promette il gene editing?
- salute umana: promette di correggere geni che provocano emofilia, fibrosi cistica, morbo di Huntington. O trattare anche malattie più complesse come cancro, HIV, problemi mentali ecc
- cibo più sano perché ottenuto da piante più resistenti a parassiti, climi estremi (siccità, salinità) e di migliore qualità e produttività.
Qual è il problema? 
Questi nuovi prodotti sono o non sono ogm (organismi geneticamente modificati)?
- No, sono uguali alle altre piante secondo gli Usa: non c’è alcuna differenza rilevabile.
- Sì, sono ogm per l’Europa. Sentenza recentissima della Corte di Giustizia europea.
Cosa cambia se i prodotti gene editing sono ogm?
devono rispettare delle regole, quelle degli ogm, ovvero:
- Test per valutare i rischi per salute e ambiente: “le lentezze del processo europeo di valutazione” secondo un ricercatore di Wageningen.
- scrivere in etichetta che sono ogm.
- ogni singolo Stato europeo può proibire gli ogm. Come l’Italia che non li coltiva, ma li importa…
E devono affrontare la percezione, negativa, dei consumatori. Dire ogm è dire cibo Frankestein o Frankenfood.
Pro e contro
- Fioccano i commenti dell’industria tedesca, l’associazione della chimica VCI (rappresenta aziende come Bayer, BASF e Merck) che dicono: la sentenza della Corte europea è “arretrata e ostile al progresso”.
- L’associazione europea di biotecnologie EuropaBio: la sentenza non è riuscita a fornire chiarezza normativa.
- soddisfatti ambientalisti, gruppi anti-ogm e agricoltori (una parte): per loro gene editing vuol dire una nuova era, quella degli ogm 2.0 nel piatto. Quindi: anche no.
E la ricerca? Divisa sui rischi e sul futuro
- uno studio recente pubblicato su Nature parla di mutazioni inattese come effetto collaterale delle tecniche gene editing.
- i ricercatori del gruppo Ensser avevano già chiesto di considerare come ogm
- ma secondo tanti altri ricercatori con la sentenza europea perderemo il treno dell’innovazione e della sicurezza del cibo.
Alla fine li importeremo in modo inconsapevole?
C’è un problema che torna. Come la mettiamo con l’import dagli States (o altri paesi) di prodotti ottenuti da gene editing? Sono privi di etichetta (non è prevista) e non si distinguono dagli altri.
Rientrerà dalla finestra quello che è stato sbattuto fuori dalla porta? Cose già viste, no?