Come lanciare l’esca dell’italianità…esagerando
Il nome proposto era Italico. Ricordi il lancio sul mercato di questo olio extravergine di oliva?
- era una miscela al 50% italiana e 50% spagnola
- pare non abbia avuto molto successo dopo le accuse di essere un’indicazione ingannevole
- era frutto di un accordo Coldiretti-Federolio
Una dicitura ingannevole
Perché un’indicazione ingannevole? Perché evocava l’origine italiana senza esserlo in modo esclusivo, ma solo in parte.
Ma il genio italiano può fare di più
E una ditta pugliese ha pensato di fare qualcosa di più (o di strafare). Ha lanciato sul mercato bottiglie di olio extravergine d’oliva con la seguente etichetta: “l’ITALICO” 100% ITALIANO”.
Perché non va?
- L’utilizzo del marchio ITALICO non dovrebbe essere fatto al di fuori dell’accordo siglato tra Coldiretti e Federolio
- Dove sta il dolo? Nell’aver utilizzato il marchio Italico aggiungendo un articolo in carattere minuscolo e non facilmente percepibile da noi consumatori. Colpisce solo il termine ITALICO.
- La ciliegina sull’etichetta? L’inserimento dell’indicazione 100% Italiano, perfettamente legittima se l’olio non è una miscela di oli extravergini comunitari.
Italico e Italiano 100%? Ridondanti, quanto meno
Morale, il marchio ITALICO accanto alla menzione 100%ITALIANO sono quanto meno ridondanti: affermano la stessa cosa con l’aggravante di inserire un’indicazione ingannevole per i consumatori.
- associano l’olio di extravergine di oliva “l’ITALICO 100% ITALIANO” a un prodotto più italiano di quello che in etichetta riporta solo l’indicazione 100% ITALIANO.
- Sono in conflitto con le norme comunitarie sulle dop (denominazioni d’origine protetta) che vietano nomi diretti e derivati di località geografiche che riconducono immediatamente al luogo di origine di un prodotto.