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La buona notizia è:

più succo di arancia nelle aranciate.

Il limite minimo passa infatti dal 12% al 20% con la nuova legge, articolo 17,  dal 6 marzo 2018.

La cattiva notizia è che la norma

  •  riguarda solo le bevande analcoliche prodotte in Italia,
  • non quelle prodotte all’estero
  • i succhi a base di altra frutta che mantengono  la base minima del 12%

Cosa troveremo al bar?

  • succhi di frutta con percentuali diverse, minimo 12% per tutti i frutti
  • 20% per l’aranciata, ma solo quella prodotta in Italia.

Berremo più succo di arancia italiano? No, anzi…

Non è affatto scontato. Anche se gli agrumicoltori italiani sperano di collocare i loro surplus di arance invendute nel mercato dei succhi la realtà è che:

  • la legge non impone materia prima made in Italy. Dunque, non è detto che l’industria dei succhi si rifornisca di arance nazionali
  • Peggio,  l’industria dei succhi potrebbe trovare più conveniente delocalizzare in altri Stati membri  la produzione  e riportare in Italia le bibite come prodotto all’estero e quindi non sottoposte ai vincoli italiani…