Dai pasti consumati a casa fino a mense scolastiche e fast food
Sale a casa e al ristorante
In molti paesi fino all’80% del sale proviene da:
- alimenti confezionati (pane, cereali per la colazione o piatti pronti)
- cibo del ristorante, della mensa e altri luoghi fuori casa.
Sono i dati di WASH (World Action on Salt & Health) presentati in occasione della settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale (4-10 marzo 2019).
Fast food: i rischi dei menù per i piccoli
Cosa succede quando i bambini vanno al fast food? Ecco i dati di 13 paesi sui pasti per bambini:
- il 39% (133) dei 343 pasti per bambini disponibili da McDonald’s, KFC, Burger King e Subway aveva più di 1,8 g di sale per porzione,
- una dose decisamente troppo alta.
- il 71% delle pietanze contiene più di 1 g per porzione
- 3 grammi è il limite giornaliero massimo raccomandato tra i 4 e 6 anni.
Paese che vai, sale che trovi
La quantità di sale varia a seconda del Paese:
Ad esempio:
- in Spagna un Buon pasto al Cheeseburger McDonald’s contiene 3,6 g di sale per porzione,
- in Sud Africa invece 1,08 g.
Ciò conferma che i produttori adattano i loro menù alle direttive dei governi in materia di alimentazione e salute.
Cinque azioni per ridurre i consumi
Wash ricorda cinque azioni per ridurre il consumo a meno di 5 grammi al giorno (limite per gli adulti) raccomandato dall’Oms:
- usa erbe, spezie, aglio e agrumi al posto del sale per aggiungere sapore al tuo cibo
- scola e risciacqua verdure e legumi e in scatola e mangia più frutta e verdura fresca
- controlla le etichette e scegli i prodotti alimentari meno salati
- usa gradualmente meno sale nelle ricette: le papille gustative si adatteranno
- togli dalla tavola sale e salse salate in modo che i più giovani della famiglia non si abituino ad aggiungere il sale.